lunedì 6 ottobre 2014

Ritratto di Signora #36: Le Signore del Volley. Quando un sogno diventa realtà!

Ebbene sì, sono viva e sono tornata ad augurarvi "Buon primo lunedì del mese"!
Prima di addentrarmi nel post di oggi, vorrei ringraziare chi, in questo lungo periodo di assenza, ha continuato a commentare e ad iscriversi al blog sia tramite GFC che tramite Bloglovin.
Il blog mi è mancato e non vedo l'ora di riprendere il ritmo e di rispondere ai tantissimi commenti agli scorsi post.



Ci eravamo lasciati con un Ritratto e ci ritroviamo con un altro Ritratto, che ho scritto io ed a cui tengo particolarmente. Non mi dilungo oltre e vi auguro buona lettura!

Anche questo mese, come al solito, l’idea di partenza era del tutto diversa. Da tempo avevo in mente un Ritratto di Signora ben preciso, ma, dopo la giornata di ieri (mentre scrivo è il 2 Ottobre), ho sentito la necessità, il bisogno di rendervi partecipi della mia esperienza, raccontandovi una delle giornate più belle della mia vita.
Perché sì, i sogni ogni tanto si avverano e, quando succede, ti lasciano dentro una sensazione indescrivibile.


Come ogni figlia degli anni ’80, la mia passione per la pallavolo è nata davanti alla tv, Mimì Ayuara
prima e Mila Hazuki poi mi hanno fatta innamorare follemente dello sport più bello del mondo.
Non avendo una risonanza nemmeno paragonabile, purtroppo, a quella che ha il calcio, sono stata costretta dal palinsesto televisivo a seguire solamente la nazionale, agli inizi, col risultato che ne sono diventata una tifosa sfegatata (all’epoca non esisteva nemmeno internet e la possibilità di informarsi era praticamente nulla!).
L’Italia di Giani e Bovolenta, la cui scomparsa mi ha fatto versare non poche lacrime, mi ha entusiasmato a livelli indicibili, ricordo ancora l’espressione esterrefatta di mia nonna, durante una partita con l’Olanda. Avevo 8 o 9 anni, abbiamo perso ed io ho pianto.

Ma è stato solo alla fine degli anni ’90 che ho scoperto le Signore del Volley, la nazionale italiana femminile e, da allora, quella è la mia squadra, la squadra che nel 2002 ha vinto i mondiali in Germania dopo una spettacolare partita con gli Stati Uniti, conclusasi al 5° set, mondiali che hanno eletto Elisa Togut migliore giocatrice del torneo.



 Gran parte del merito, a mio parere va alla GRANDIOSA Eleonora Leo Lo Bianco, cervello della squadra, una delle alzatrici migliori del mondo, in grado di variare l’azione e di fare passaggi precisi al millimetro, tenendo sempre conto delle caratteristiche dell’attaccante di turno.
Leo non è solo un’atleta fantastica, è anche una donna caparbia, che durante la sua carriera ha dovuto affrontare momenti difficilissimi, come nel 2010 quando le venne diagnosticato un tumore al seno. Operata, torna in campo in tempi record, vincendo il suo secondo scudetto con il club e successivamente la Coppa del Mondo per la seconda volta. Ad oggi è la giocatrice azzurra con il maggior numero di presenze in nazionale, anche tra i suoi colleghi maschi: 530!!!
La nazionale di quel periodo non è nota solo per le vittorie ed il talento, ma per un altro episodio, negativo stavolta, unico nel suo genere, e che mette in evidenza la determinazione e l’orgoglio di queste ragazze: unite e decise, chiedono e ottengono l’allontanamento dell’allenatore Marco Bonitta, a seguito di episodi spiacevoli, durante il Grand Prix del 2006. A lui seguirà il mio adorato Massimo Barbolini, con il quale le azzurre, arricchite dalla presenza di giocatrici come Aguero, Barazza, Gioli e tante altre, dopo essere arrivate quarte al mondiale del 2006, vincono due Coppe del Mondo, nel 2007 e nel 2011. E’ proprio con Barbolini che le azzurre stabiliscono il record di vittorie consecutive, 26 contro le 20 della nazionale italiana maschile.

Lasciatemi aprire una piccola parentesi: la fast Gioli-Lo Bianco, è una delle cose più meravigliose che siano mai esistite! 



Ammetto che quando ho saputo che Bonitta avrebbe allenato nuovamente la nazionale, la mia reazione non è stata delle migliori, soprattutto per il fatto che in squadra sono tutt’oggi presenti giocatrici protagoniste della vicenda del 2006.
L’esordio al Grand Prix è stato timido ed ha visto in campo una nazionale giovanissima, con un forte potenziale ma con pochissima esperienza, soprattutto quando chiamata a gestire situazioni difficili di forte stress mentale e fisico. Le premesse per il mondiale non erano delle migliori e alcune scelte dell’allenatore mi hanno lasciata molto perplessa. Di certo è che un rinnovamento è fisiologico, e dopo una grande nazionale ci sono sempre delle fasi di discesa e di assestamento. Stavolta però non si poteva aspettare, il mondiale era alle porte e per la prima volta si sarebbe giocato proprio nel nostro Paese, l’Italia avrebbe ospitato il Women’s World Championsip 2014.
Ho fatto i salti di gioia? Ma noooooo.
Un appuntamento così importante ha reso necessaria la convocazione di molte veterane, la cui esperienza e maturità, affiancata alla freschezza ed all’esuberanza delle più giovani, ha dato ottimi risultati nella prima fase del torneo.



La mia avventura inizia il 29 Settembre, giorno del mio onomastico, in cui ho ricevuto uno dei regali più belli che mi si potessero fare: il biglietto per il match Italia-Azerbaijan che si sarebbe giocato l’1 Ottobre a Bari, a 130km da casa. L’agitazione, l’eccitazione e tanta aspettativa mi hanno accompagnata lungo il tragitto che mi avrebbe portato al Palaflorio, affiancata dal mio fidanzato che ha reso possibile che il sogno si avverasse.



Ho provato un po’ di amarezza nel vedere una città completamente spoglia ed ignara del fatto che proprio lì si tenesse un mondiale. Immaginate se si fosse trattato di calcio…
Poco prima dell’apertura dei cancelli però l’ambiente ha cominciato a colorarsi di azzurro e di arricchirsi dei tanti tricolore. Il pubblico, che aspettava pazientemente, era composto da giovani atleti, grandi appassionati, famiglie, ragazzine che sognavano di incontrare il loro idolo, come colei a cui ho
avuto l’onore di disegnare il nome “LEO” in tricolore sulla fronte, e come me, non più ragazzina certo, ma in visibilio al solo pensiero di veder giocare Paola Cardullo, uno dei migliori liberi a livello mondiale!!!

Solo per un attimo, mentre assistevo alla sfida tra Belgio e Rep. Dominicana, ho dimenticato ciò che avrei visto da lì ad un paio d’ore, ma è bastato veder comparire, in fondo, in un angolo, quei visi che ho sempre guardato in televisione per distogliere completamente la mia attenzione da ciò che stava succedendo in campo. “Costagrande!”, “Aaaaaah, la Arrighetti”, “La Cardullo, la Cardullo, la Cardulloooooooooooooo!!!”, ero in pieno delirio!!!











L’ingresso in campo, la fase di riscaldamento e infine gli inni nazionali, momento in cui le atlete mostrano rispetto reciproco verso il Paese di provenienza delle avversarie. 








Schierate in campo, a pochi passi da me, le azzurre sono ancora più belle, in tutti i modi in cui una donna può essere bella, imponenti e forti che alla televisione. Le azioni si susseguono rapide, e da subito l’Italia mostra grande superiorità in campo, grazie a fuoriclasse come Valentina Arrighetti, Cristina Chirichella, Valentina Diouf, Antonella Del Core, Carolina Costagrande e, naturalmente, Leo Lo Bianco, che dirige la sinfonia. Non è stato indifferente nemmeno il contributo di Nadia Centoni, il capitano Francesca Piccinini, Cristina Bosetti e Noemi Signorile. E sì, lo ammetto, anche il libero De Gennaro ha fatto in qualche momento la sua parte. Per me è stata una grande tristezza vedere la Paoletta amareggiata in panchina, ma mi accontento.

Assistere alla partita, vedere il bellissimo gioco di squadra di queste signore del volley, sentire le urla di sfogo, vedere le smorfie di dolore nei loro visi e nonostante tutto continuare a dare il massimo fino all’ultimo, anche dopo aver perso il terzo set e aver cominciato, zoppicanti, il quarto che alla fine abbiamo vinto, portando a casa il match. 




Gli applausi ed il tifo del pubblico, unito, composto, in un’atmosfera talmente distesa che anche la
Polizia si godeva il gioco. Tutto è stato semplicemente perfetto, fino alla fine. 
Oltre la fine, quando nonostante lo sforzo fisico, alcune giocatrici si sono avvicinate agli spalti a concederci sorrisi, autografi e fotografie e a ringraziarci – loro a noi! – per il sostegno.

E anche il mio fidanzato ha realizzato il suo sogno!









Se prima le azzurre occupavano un posticino nel mio cuore, adesso, nel ricordo della splendida giornata di ieri, occupano un posto d’onore, ed io le sosterrò fino all’ultimo, sperando in un grandissimo successo.




Miki.


Proprio ieri sera le azzurre hanno vinto contro la Cina, dopo una partita al cardiopalma ottenendo la prima posizione nel girone. E da mercoledì comincia la terza ed ultima fase del mondiale, la Final Six, a Milano, dove si scontreranno le sei squadre più forti del mondo. Comunque vada, sono orgogliosa di questa squadra che ha mostrato una grandissima forza di volontà e, soprattutto, una grandissima voglia di vincere, tutte assieme.

Vi ricordo che trovate la rubrica, oltre che su MikiInThePinkLand, anche su BooksLand, Stasera Cucino Io, Un Libro Per Amico e Franci Lettrice Sognatrice.

Alla prossima,

Miki.

4 commenti:

  1. Io ci sarò mercoledì, come ci sono stata in queste due prime parti del torneo. Tiferò, mi arrabbierò, probabilmente perderò la voce, ma soprattutto crederò in loro fino alla fine!! Grazie per questo splendido ritratto :)

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    1. Grazie a te zia mia... Questi mondiali sono stati bellissimi anche perché ho condiviso tante emozioni insieme a te.

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  2. Ho sempre apprezzato e seguito il volley. Non come te, certo, ma lo seguivo. Però non ho mai approfondito seriamente l' argomento. MALE! Sbagliato! Colpevole! Poi però, grazie a te, l' ho fatto. Ho approfondito e me ne sono totalmente innamorato. Diciamocelo, guardare una partita della Nazionale con te farebbe innamorare chiunque di questo sport meraviglioso. E così ho scoperto e mi sono innamorato di Paola Alien Cardullo. Perché ammettiamolo, un umano non può fare quello che fa lei in campo. DEVE essere aliena, per forza. Comunque ho approfondito e osservato, osservato e approfondito e, osservando e approfondendo è arrivato il 2011, è arrivata la Coppa del Mondo in Giappone, è arrivata LEI.

    Most Valuable Player della Japan World Cup... Carolina Del Pilar Costagrande, schiacciatrice della Nazionale Italiana.

    " quanto è bello lu primmo ammore, lu secondo è chiù bello ancor " diceva Toni Santagata.

    E se Paola Cardullo è stata il mio primo amore pallavolistico, Carolina Costagrande è il più bello ancora.

    Vederla dal vivo, vederle dal vivo, a pochissimi passi da noi, è stata la cosa più bella, forte ed emozionante della mia vita.

    Non finirò mai di ringraziarti per avermi "convinto" ad andare a vedere la partita. Non finirò mai di ringraziarti per averla chiamata, per aver fatto in modo che il mio desiderio potesse realizzarsi. Io non avrei mai avuto il coraggio di farlo, lo sai. E soprattutto, cosa importantissima, non finirò mai di ringraziarti per aver risvegliato in me questa passione.

    E mercoledì tutti a tifare queste ragazze meravigliose, che ci stanno facendo dannare, emozionare, esultare...

    Grazie amore mio.

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    1. Tralasciando i riferimenti musicali di dubbio gusto, grazie per questo bellissimo commento amore mio. Condividere con te quei momenti di gioia, di rabbia e di disperazione ha reso il tutto ancora più intenso.

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