Puntualissime torniamo con la nostra rubrica, che oggi ospita un ritratto tracciato da Fede del blog Stasera Cucino Io.
Buona lettura!
Temple Grandin è docente di scienze del comportamento
animale alla Colorado State University, un personaggio di spicco a livello
mondiale nella progettazione degli allevamenti per mucche.
All'età di 2 anni le viene diagnosticato un danno celebrale,
e alcuni anni più tardi venne accertato il suo autismo.
In quegli anni la scienza classificava l'autismo come una
forma di schizofrenia, e le madri erano considerate la causa del disturbo in
quanto si sosteneva che fossero fredde e distaccate verso i loro figli
autistici, chiamandole Madri Frigorifero.
In seguito alla diagnosi però la madre di Temple si rifiuta
di seguire il consiglio del diagnosta di metterla in un istituto, e con molta
caparbietà riesce ad insegnarle a parlare, aiutandola ad inserirsi nella vita
tutti i giorni.
Fin da bambina Temple ha sempre avuto più facilità di
rapporto con le mucche che con le persone, che a fatica accettavano la grave
forma di autismo di cui soffre. Quando sua madre la teneva in braccio, Temple
si irrigidiva e la graffiava cercando di divincolarsi.
Ma con le mucche era diverso: da ragazzina nel ranch di sua
zia in Arizona passava ore sdraiata tra questi animali. Le accarezzava, ne
percepiva gli umori, ne capiva le paure.
È proprio osservando le mucche che riesce a trovare un modo
per “curare” se stessa.
Nota infatti l'effetto calmante che aveva sugli animali che
dovevano essere visitati e/o vaccinati dal veterinario un recinto molto
costrittivo, nel quale l'animale non riusciva a girarsi, un effetto paragonabile
all'abbraccio della madre su di un bambino agitato.
Costruisce quindi una macchina dotata di due pannelli che,
regolandone l'intensità la stringevano da entrambi i lati impedendole di
muoversi e dandole lo stesso benefico effetto di quegli abbracci che non
riusciva a ricevere per via della sua disfunzione di integrazione sensoriale, a
causa della quale non gradiva il contatto fisico con le persone.
Per questo la chiamò la macchina degli abbracci.
Afferma di considerarsi fortunata per aver goduto di un buon
supporto sia al tempo in cui frequentava la scuola primaria che
successivamente.
Temple negli anni a seguire conseguì una laurea di primo
livello in psicologia al Franklin Pierce College (1970), successivamente si
laureò in zoologia all’Università Statale dell’Arizona nel 1975, e completò poi
il dottorato di ricerca in zoologia presso l’Università dell’Illinois nel 1989.
Dopo essersi laureata comincia a lavorare in un ranch, e
grazie alle sue osservazioni progetta delle strutture che prendano spunto dal
comportamento naturale degli animali, perché il fatto che siano destinati al
macello non giustifica che debbano subire un trattamento disumano.
Ed è proprio grazie al suo lavoro che Temple Grandin è forse
l’unica persona al mondo che ha ricevuto riconoscimenti sia dalle associazioni
animaliste sia dagli allevatori di bestiame di ogni continente.
Sulla base della sua personale esperienza ha invocato
l’intervento ed il supporto di insegnamenti che potessero risolvere le
problematiche dei bambini autistici, combattendo comportamenti inadatti per
altri più adeguati. Ha raccontato di essere ipersensibile ai rumori e ad altri
stimoli sensoriali e di provare il bisogno di trasformare ogni cosa in immagini
visive. Secondo Temple il suo successo nel lavoro di progettista dipende
proprio dalla sua condizione di autistica. È a partire da tale condizione
infatti che riesce a soffermarsi su dettagli minutissimi ed è in grado di
utilizzare la memoria visiva come fosse un supporto audiovisivo, sperimentando
mentalmente le diverse soluzioni da adottare. In tal modo riesce a prevedere
anche le sensazione che proveranno gli animali sui quali verrà utilizzata
l’attrezzatura.
È considerata un'importante attivista del movimento dei
diritti delle persone autistiche dal quale a sua volta è frequentemente citata.
Il suo merito principale è stato quello di presentare il
punto di vista delle persone autistiche, contribuendo in tal modo
all’affinamento di metodologie di intervento più adatte a supportare le persone
colpite da questa sindrome.
Nonostante all'epoca in cui le diagnosticarono l'autismo i
dottori le avevano predetto una vita rinchiusa in strutture specializzate,
tutt'oggi all'età si 63 anni Temple gira il mondo tenedo conferenze sulla sua
condizione di persona autistica, spiegando con parole chiare cosa significa e
come funziona il suo cervello
“Io penso per immagini. Non penso col linguaggio. […]
Cosa vuol dire pensare per immagini? Letteralmente è il cinema nella testa. La
mia mente funziona come Google per le immagini. Quando ero bambina non sapevo
che il mio modo di pensare fosse diverso. Pensavo che tutti pensassero per
immagini. E poi quando ho scritto il libro “Pensare in immagini” ho cominciato
a intervistare la gente su come pensa. Ed è stato sconvolgente scoprire che il
mio modo di pensare era parecchio diverso. (Temple Grandin, TED Talks, febbraio 2010) “
Della sua vita hanno anche fatto un film Temple Grandin -
Una donna straordinaria che racconta gli anni dell'adolescenza e
dell'università concludendosi con una scena dove lei e la madre vanno ad una
conferenza sull'autismo e alla quale, con una dose di coraggio non indifferente
a mio parere, Temple prende la parola e racconta la sua esperienza davanti a
dottoroni e luminari, afferma che dall'autismo non si guarisce, ma spiega come
rendere le differenze punto di forza, perché lei è, come diceva sempre sua
madre, “Diversa, ma non inferiore”
Temple Grandin porta avanti una battaglia in cui cerca di
spiegare cosa significa convivere con un disturbo del genere, non è per nulla
facile per lei mettersi sotto i riflettori. Ci vuole così
tanto coraggio e così tanta padronanza di sé che io per prima non sono sicura se sarei in grado di fare una cosa del genere, e io non ho devo affrontare
tutte le difficoltà con le quali lei si scontra. Sono rimasta affascinata da
questa donna dopo averla vista in una puntata di un programma televisivo. Sono
andata a cercare informazioni su di lei, ho visto i video di alcune sue
conferenze, e ho cercato il film che mi
ha commosso fino alle lacrime.
Il solo fatto che una persona autistica parli in prima
persona di questo disturbo penso che possa dare speranza a molte famiglie che
si trovano ad affrontare gli stessi problemi, dall'autismo non si guarisce, lo
so bene, ma questa è la dimostrazione che c'è molto di più di quello che le
persone “normali” normalmente si aspettano.
Fede.
Non ho voluto dilungarmi troppo, prima delle parole di Fede, perché ho preferito lasciare lo spazio a lei e ad un articolo che mi è piaciuto particolarmente e per il quale la ringrazio.
Purtroppo si conosce troppo poco dell'autismo e si hanno ancora tantissimi pregiudizi nei confronti di una condizione più frequente di quanto non si pensi.
L'articolo di Fede parla di una grande donna e fa luce anche su alcuni aspetti di questo disturbo importanti da conoscere.
Temple, come molte persone autistiche, è una persona intelligente e la sua caparbietà le ha permesso di vincere la lotta più dura, che è proprio quella contro se stessa.
Spero che l'articolo vi sia piaciuto. A me tanto.
Vi ricordo che potete trovare l'articolo e la rubrica anche sui blog
- BooksLand
- The Pauper Fashionist
- Franci, Lettrice Sognatrice
Alla prossima,
Miki.
Nessun commento:
Posta un commento