lunedì 18 marzo 2019

Di dieta ed altre ossessioni #1: la bilancia


Non so perché io stia scrivendo ciò, e non so nemmeno se possa interessare a qualcuno, ma ne ho sentito il bisogno ed eccomi qui.
Il 15 Marzo, oggi per me che scrivo, è stata la Giornata Nazionale dei Disturbi Alimentari, o Giornata del fiocchetto lilla. Ed è forse per questo che ho deciso di pubblicare questo post. 
Più per me, che per voi.
In questi anni ho spesso accennato ai miei problemi di peso, o almeno a quelli che pensavo fossero tali, senza mai dedicarvi però uno spazio. Per lo stesso motivo per cui erano presenti nella mia mente ma non davo loro il giusto peso, appunto. Perché forse non avevo compreso che tipo di problemi fossero.
Se qualcuno mi chiedesse da quanto sono a dieta, dovrei rispondere "da almeno vent'anni".
Forse anche qualcosa in più.
Sono sempre stata in sovrappeso? No. E in realtà quando ho cominciato non lo ero affatto, ero solo diversa dalle altre. Dalle altre amiche, dalle altre ragazze. E quel "no ma tu non sei grassa, sei proporzionata", unito a tante altre cose, ha scatenato in me il rifiuto totale per un corpo che andava solamente capito. Assieme alla mente.
Che poi mi vien da ridere pensando al fatto che sono nata prematura, sottopeso ed in pericolo di vita. Che sono cresciuta mingherlina e tutta occhi, finché il mio corpo e la genetica hanno deciso di prendere direzioni differenti.
Da ragazzina ho sempre concepito la dieta come privazione. E la privazione come punizione per il mio corpo diverso grasso. Dieta era mangiare male, poco ed in maniera triste.
Perché se il cibo è gioia allora non è possibile che faccia dimagrire, che faccia essere uguale alle altre.
Quanto è profondamente errata una riflessione del genere. 
E quanto erano profondamente sbagliati i miei comportamenti.
C'è voluto tanto per capirlo. C'è voluto tanto per cambiare.
Ad oggi non ho vinto tutte le mie battaglie, ma ho imparato a lottare, raggiungendo traguardi diversi ed accettando le sconfitte, pronta a ricominciare.
Una grande vittoria è stata il mio rapporto con la bilancia, con quell'arnese malefico che, qualsiasi numero uscisse sul display, non ero mai contenta. Prima.
Pesarmi era un'umiliazione, una mortificazione, e cercavo di usarle come spinta per continuare a mangiare poco e male. 
E' facile comprendere quanto sia impossibile mantenere un regime di privazione alimentare per troppo tempo. E allora cominciavano le concessioni. Per poi arrivare al binge eating.
Per riprendere il primo chilo ci vuole un attimo. Anche per riprendere tutti gli altri. E non c'è bisogno della bilancia. Non c'è misurazione migliore dei nostri occhi. Anche se a volte rimandano alla testa un'immagine distorta. Perché uno dei problemi principali, in questi casi, e l'onestà verso noi stessi.
E allora la bilancia diventa il nemico da evitare, per poi decidere di risalirci quando la situazione è diventata ingestibile e ricominciare la punizione. Un circolo vizioso.
Il 18 Marzo 2017, due anni fa, è iniziata quella che definisco la svolta. Scegliere ed incontrare il giusto nutrizionista è stato fondamentale per me. Ho scelto di chiedere aiuto. Ho scelto di non ricadere nei soliti comportamenti. Ho scelto di non privarmi di qualcosa ma di concedermi la giusta attenzione.
Da quel giorno ho intrapreso un percorso, difficilissimo, che oltre ad aver cambiato il mio corpo, ha cambiato la mia testa. Salire sulla bilancia era solo uno dei modi per capirmi. Il numero sul display non mi diceva solo il peso, ma tante altre informazioni che, con l'aiuto del mio dottore, erano un passo in avanti per capire come mi dovevo trattare. Ed ho imparato a trattarmi bene. Non sempre, ma molto spesso. perché, come ho detto prima, la vittoria non è assoluta, ma è un cammino fatto di alti e bassi, in salita, ma sempre in avanti.

Potrebbero esserci altri post di questa serie. Fatemi sapere che tipo di argomenti vi piacerebbe trattassi, relativi a dieta, alimentazione, disturbi alimentari o altro.

Alla prossima, 

Miki.

6 commenti:

  1. Sono sicura che parlare di questo argomento non sia facile, leggerò con piacere ogni post di questa rubrica!
    Mi piacerebbe leggere qualcosa di più sull'alimentazione :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No Chiara, non è stato facile per niente. Come non è stato facile capire, in questi anni, che avessi realmente un problema di quel tipo. Era come se il problema peso fosse qualcosa di esterno, che dipendesse solo da quel grasso che tanto odiavo e non, invece, dalla mia testa.
      Sono contenta che tu abbia letto con piacere e non mancherò di parlarne ancora, soprattutto di alimentazione.

      Elimina
  2. Forse non c'è una ragione precisa quando si sente la necessità di scrivere un post di questo tipo, ma è sempre giusto farlo, perché è giusto capire che non si è soli, che tante altre persone hanno vissuto o stanno vivendo una battaglia simile.
    Leggerò con piacere altre puntate di questa rubrica, a prescindere dall'argomento specifico trattato di volta in volta. Un abbraccio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie mille! Sì, nel tempo mi sono tristemente resa conto che sono problematiche più diffuse di quanto si pensi e, troppo spesso, sottovalutate.

      Elimina
  3. Sono contenta che tu ti sia sentita di condividere questo difficile argomento... Purtroppo in tante ne soffriamo in silenzio tra la vergogna e la frustrazione. Grazie per il tuo racconto ❤️ leggerò volentierissimo anche altro! Un bacione 😘😘😘

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il silenzio è la cosa peggiore... spesso inevitabile.
      Spero di riuscire a tornare presto con un altro post del genere.

      Elimina