lunedì 7 dicembre 2015

Ritratto di Signora #50: Yeonmi Park


Bentornati con il mensile appuntamento con la rubrica Ritratto di Signora.
Prima di dare la parola a Francesca, del blog Franci Lettrice Sognatrice, voglio dare, anche qui, il benvenuto a Jennifer, del blog BTS of my Soul, che ha voluto fortemente unirsi alla nostra piccola squadra per portare avanti un progetto a cui teniamo moltissimo.

Detto ciò, eccovi l'articolo di Francesca, buona lettura!

Yeonmi Park nasce nel 1993 a Hyesan, lungo la frontiera con la Cina.
Park, come gli altri bambini, viene addestrata all'adorazione divina dei leader e oltre alla scuola è la madre, infermiera dell'esercito della Corea del Nord, a insegnare a lei ed alla sorella maggiore Eunmi le regole per una sopravvivenza pacifica.

"Mi è stato insegnato a non esprimere mai la mia opinione e a non fare domande, a seguire semplicemente quello che il governo ordinava di dire o pensare. Mia madre mi diceva di non sussurrare perché gli uccelli e i topi potevano sentirmi."

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La sua infanzia non scorre felice perché la sua famiglia non ha cibo a sufficienza, tanto che finito il riso lei e la sorella mangiano libellule e cavallette. All'età di 9 anni assiste all'esecuzione della madre della sua migliore amica. La colpa della donna? Aver visto film prodotti in Corea del Sud e averli fatti circolare tra gli amici!
Anche Yeonmi riesce una volta a vedere una copia pirata di un film, Titanic, dove scopre che gli americani non sono dei mostri occidentali come vogliono farle credere e capisce che la soluzione è fuggire.
La fuga verso la Cina avviene dopo che il padre, condannato a 17 anni di carcere per traffico nel mercato nero, riesce a uscire di prigione, luogo in cui viene torturato e privato di acqua e cibo, con l'aiuto di funzionari pubblici corrotti. E' molto debilitato e ha un cancro.
A partire però sono solo Park e la madre, perché la sorella maggiore fugge senza avvisarli e il padre decide di non partire per non rallentarle.
Nella notte del 30 marzo 2007 con l'aiuto di trafficanti di esseri umani attraversano un fiume ghiacciato e tre montagne per entrare nel confine cinese. Uno dei trafficanti però le minaccia di denunciarle a meno che la madre non abbia rapporti sessuali con lui. La madre per la loro sicurezza accetta e viene violentata di fronte alla figlia.
Nello stesso anno riescono a far entrare anche il padre in Cina, ma nel gennaio del 2008 mentre vivono in segreto il padre muore per cancro al colon: aveva 45 anni.

"Non ci fu nessun funerale. Niente. (…) 
Non potevo chiamare nessuno per dire che mio padre era morto."

Nel febbraio 2009 dopo aver ricevuto aiuto da attivisti dei diritti umani e missionari cristiani si recano in Mongolia per cercare asilo dai diplomatici coreani del sud. Quando raggiungono il confine mongolo vengono fermate e minacciate dalle guardie di essere riportate indietro. Park e la madre minacciano di uccidersi con i coltelli.

"Ho pensato che fosse la fine della mia vita. (…)"

Le loro azioni per fortuna persuadono le guardie che decidono di farle proseguire, ma vengono inserite sotto custodia presso un centro di detenzione nella capitale della Mongolia.
Il 1° aprile 2009 vengono mandate all'aeroporto, destinazione Seoul. Finalmente sono libere!
Park una volta arrivata in Corea del Sud si trova di fronte a un nuovo mondo.

"Alla vista delle scale mobili non riuscivo a capire come mai la terra si muovesse. 
E in bagno la carta igienica era così profumata che non osavo usarla, per quanto era bella."

Dopo le prime difficoltà lei e la madre riescono a trovare un lavoro: Park come assistente di negozio e la madre come cameriera. Yeonmi continua anche la sua formazione all'università Dongguk di Seoul, e grazie all'intelligence sudcoreana riesce anche a riunirsi con la sorella maggiore Eunmi.
Yeonmi attraverso i libri (ne legge in media 100 all'anno) comprende molte cose. Con 1984 di Orwell vede la realtà del suo paese, tramite Jane Eyre trova le parole che esprimono la libertà e grazie ai romanzi comincia a comprendere anche la compassione.

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"(…) L'empatia va insegnata, ma non può sbocciare in una prigione con 25 milioni di persone."

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Yeonmi Park ora ha 22 anni, è un'attivista che si batte per l'affermazione dei diritti nella Corea del Nord del dittatore Kim Jong-U, che vuole dar voce alle decine di migliaia di nordcoreani che scappano da un paese dove le esecuzioni ci sono tutti i giorni, è presente la censura su Internet, gli oppositori vengono dati in pasto ai cani e sono presenti i campi di lavoro, luoghi in cui vengono compiute atrocità simili a quelle commesse dai nazisti, dove si trovano almeno 120 mila prigionieri politici e anche bambini.
A ottobre Park ha partecipato al One Young World Summit dove si è confrontata con personaggi come Kofi Annan, e ha scritto un libro La mia lotta per la libertà.

Non conoscevo la storia di questa ragazza e neanche tutto ciò che accade ogni giorno in Corea del Nord. Leggere la sua storia è stato commovente, ma mi ha fatto provare anche tanta rabbia perché non è giusto che una persona debba passare tutto ciò. Ho voluto dedicarle questo ritratto per aiutarla nel mio piccolo con la sua battaglia, visto che i media non ne fanno parola.
Al prossimo mese,

Francesca

Fonti

Nemmeno io conoscevo nel dettaglio la storia di Yeonmi. Questa splendida ragazza è una sopravvissuta. Ha vissuto una situazione che non riesco nemmeno ad immaginare e sta continuando a lottare per la sua terra e per il suo popolo, a rischio della sua stessa vita.
Ringrazio tantissimo Francesca per averci parlato di lei e spero che anche grazie al nostro piccolo contributo la sua voce possa alzarsi forte e rimbombare contro il silenzio dell'oppressione.

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Vi ricordo che potete trovare la Rubrica anche sui blog


Alla prossima,


2 commenti:

  1. Grazie di cuore, Miki! Per me è un onore far parte di questo gruppo e poter dare il mi contributo alla rubrica. :)

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  2. non conoscevo la storia di Yeonmi, un inchino a lei!

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