(immagine da Google search)
Buongiorno a tutti.
Oggi niente makeup, parliamo di libri! Le letture dell'ultimo periodo sono davvero "leggere" e, nonostante ciò, non riesco a leggere più di tre o quattro pagine a sera. In passato avrei terminato questo libro in un paio d'ore, adesso c'ho messo quasi un mese. E non perchè la lettura non fosse piacevole.
In questo libro ho ritrovato la Kinsella che mi piace. Dopo la delusione de “La signora dei funerali” e di “Vacanze in villa” e dopo aver lasciato incompiuta la lettura de “La ragazza fantasma”, ho creduto che questa autrice avesse perso un po’ di quel brillante umorismo che mi aveva colpita durante la lettura di altri suoi romanzi, o almeno ai miei occhi.
Con questo non voglio dire che trovo i libri citati meno piacevoli degli altri - la lettura è semplice e scorrevole e le situazioni presentano quasi sempre dei risvolti esilaranti - ma, personalmente, mi hanno infastidita per il modo in cui trattavano alcuni argomenti in particolare (vedi il tradimento o l'utilizzo di droghe leggere in "Vacanze in villa"), tanto da rendermi indigesto l'intero libro.
Discorso a parte per "La ragazza fantasma" che ho cominciato, probabilmente, in un periodo no e che ho intenzione di riprendere in mano.
Chi conosce Sophie Kinsella sa che protagonisti dei suoi libri sono gli equivoci, i drammi, i sotterfugi e gli scontatissimi lieto fine che non ti tolgono, però, il piacere di una lettura leggera e rilassante, condita da risate e, qualche volta, lacrime.
Finalmente, con “Ho il tuo numero”, ho ritrovato tutto questo.
La scena si apre nella lussuosa sala da ballo di un hotel, in cui la protagonista, Poppy, è intenta a bere un tè con le sue amiche e la sua wedding planner, Lucinda. Perché di lì a poco Poppy sposerà finalmente il suo uomo ideale, Magnus, praticamente perfetto ai suoi occhi: bello, affascinante, colto docente universitario e famoso conduttore televisivo, che le ha fatto la proposta regalandole l’anello di famiglia.
Ed ecco il primo dramma: mentre le amiche si passano estasiate il grosso gioiello, l’allarme antincendio provoca panico ed agitazione, facendole trovare tutte fuori dall’edificio…senza l’anello.
Per Poppy è LA tragedia, proprio il giorno in cui avrebbe dovuto incontrare i genitori di Magnus che, a quanto pare, non sono propriamente entusiasti di avere per nuora una semplice fisioterapista che non riesce a guadagnare più di una manciata di punti a Scarabeo, che non ha pubblicato nulla su note riviste per intellettualoidi, che non sa pronunciare “Proust” e che non è degna, evidentemente, di sposare il figlio.
L’unica speranza di Poppy è il cellulare sul quale potrebbe ricevere la chiamata dall’albergo per avere notizie del suo anello. Cellulare che le viene strappato di mano da un uomo in bicicletta. A quel punto non le resta che tornare all’albergo per chiedere personalmente notizie o, perché no, mettersi a cercare lei stessa l’anello, sui tappeti, sui tavoli e tra i rifiuti.
Ma niente…del costosissimo gioiello non c’è traccia; l’unica cosa che Poppy riesce a trovare è un telefono nuovo di zecca, appartenente ad una certa Violet Rusell della White Globe Consulting Group, il cui tesserino con foto giace abbandonato assieme al cellulare.
Ma cosa succederebbe se Poppy cominciasse a ricevere strane telefonate che parlano di un’operazione rapida ed indolore come una laparoscopia? E chi è Sam, che la prega di trattenere un certo Yamasaki fino al suo arrivo? E se lo stesso Sam, a capo della White Globe Consulting, esigesse la restituzione del cellulare aziendale, che ormai è per Poppy l’unico modo per avere notizie dell’anello? E se Sam le concedesse di tenerlo, iniziando una sorta di condivisione che li costringe ad avere a che fare l’uno con l’altra?
Ne nasce una serie di situazioni comiche ed esilaranti che portano i due protagonisti ad avere un peso sempre maggiore per l’altro. Poppy cerca di migliorare la vita di Sam ed i suoi rapporti umani, finendo per creare confusione e veri e propri disastri. Sam, dal canto suo, si mostra fin troppo tollerante nei confronti delle invadenze della ragazza ed è sempre pronto ad aiutarla.
E Magnus? Perché minimizza sempre i dubbi che Poppy ha sui suoi futuri suoceri?
E perché Lucinda, la wedding planner, è così poco disponibile e spesso irritabile e contrariata?
Come ho detto prima, in questo libro ho ritrovato la Kinsella che piace a me, che mi fa sorridere, creando situazioni imbarazzanti ed esilaranti ma mai troppo inverosimili da essere incredibili. La lettura scorre agevolmente e le vicende sono descritte in maniera accurata, tanto da rendere facilissimo immaginarle. La conclusione è talmente ovvia che rende la lettura ancora più interessante, perché la voglia è di sapere come si arriverà a quel punto.
Ed io posso concludere dicendo: nel più dolce dei modi.
Buona lettura.
Alla prossima,
L'ho finito proprio oggi ^___^ veramente carino...mi sono divertita tanto... ^___^
RispondiEliminaEcco, sai che la prossima volta che passo da te devi sganciarlo no? XD
RispondiEliminaU.U non si può...ce l'ho sul "Kinder"
Elimina