"L'amicizia nasce dalle occasioni della vita, spesso dal destino, ma per diventare sentimento irrinunciabile necessita poi di grandi emozioni condivise"
E sono ormai anni che io, Monica e Paola condividiamo emozioni, all'insegna di un lovvore che cresce ogni giorno, tra chiacchierate folli, risate incontenibili, ma spesso anche lacrime, ansie e paure.
Un'amicizia nata grazie ad un libro, che si rinnova tra pagine e parole.
In questi brevi appuntamenti mensili, vogliamo condividere con voi letture che ci sono piaciute molto, che sono state significative, che ci hanno emozionato o che, al contrario, avremmo evitato volentieri.
IL CONSIGLIO DI MONICA
- Speak Le Parole non Dette di L.H. Anderson
Trama: Dal primo giorno di liceo Melinda Sordino sa di essere un’emarginata. Dopo aver rovinato a tutti la festa di fine anno scolastico chiamando la polizia – la peggior colpa di cui ci si possa macchiare nel dorato mondo del liceo – le sue migliori amiche le hanno tolto la parola e gli altri studenti la guardano con disprezzo. Decide, allora, di rinchiudersi nell’eremo dei suoi pensieri, dove le bugie e le ipocrisie della scuola, degli insegnanti e dei genitori sprofondano nel suo stesso silenzio e l’unico sollievo che le rimane è quello di non parlare. Ma non è tutto così semplice nemmeno nella sua testa, un segreto le secca la gola e le serra le labbra.
“Speak” è un libro breve ma intenso, che mi ha divorata dentro, e ha fatto crescere in me quell’istinto materno che la madre di Melinda proprio non conosce. Più leggevo e più sentivo la voglia di abbracciare questa ragazzina spaventata.. di prenderla per mano e dirle "tranquilla.. qualunque cosa ti sia successa si sistemerà"
Melinda mi ha conquistata dalla prima riga del libro “il mio primo giorno di liceo. Sei quaderni nuovi, una gonna che odio e il mal di pancia” … sarà che in lei ho rivisto tanto di me stessa a quell’età, la fatica di essere accettati, quell’invisibilità da cui si fatica ad uscire , la voglia di emergere e di rimanere comunque me stessa.Consiglio questo libro a chi ha voglia di leggere una storia vera, difficile e delicata, la storia di una ragazza poco più che bambina, un’unica grande protagonista che con i suoi silenzi entrerà nei vostri cuori
Melinda mi ha conquistata dalla prima riga del libro “il mio primo giorno di liceo. Sei quaderni nuovi, una gonna che odio e il mal di pancia” … sarà che in lei ho rivisto tanto di me stessa a quell’età, la fatica di essere accettati, quell’invisibilità da cui si fatica ad uscire , la voglia di emergere e di rimanere comunque me stessa.Consiglio questo libro a chi ha voglia di leggere una storia vera, difficile e delicata, la storia di una ragazza poco più che bambina, un’unica grande protagonista che con i suoi silenzi entrerà nei vostri cuori
IL CONSIGLIO DI PAOLA
- Forse Un Giorno di Colleen Hoover
Trama: Sydney Blake, un’aspirante musicista di vent’anni, ha una vita invidiabile: frequenta il college, ha un buon lavoro, è innamorata del suo meraviglioso ragazzo Hunter e convive con la sua migliore amica Tori. Ma tutto cambia quando scopre che Hunter la tradisce con Tori. Ora Sydney deve decidere che ne sarà della sua vita.
È attratta da Ridge Lawson, il suo misterioso vicino. Non può staccargli gli occhi di dosso e non può fare a meno di starsene ad ascoltarlo mentre suona la chitarra sul balcone della sua stanza. La sua musica le dà armonia e vibrazioni. E anche Ridge non può far finta di ignorare che c’è qualcosa in Sydney: a quanto pare, ha trovato la sua musa. Quando, finalmente, si incontrano, scoprono di avere bisogno l’uno dell’altra...
Collen Hoover è una garanzia. Ho letto più di un libro di questa autrice e sono sempre rimasta piacevolmente affascinata dalle sue storie. La sensibilità e la semplicità con cui descrive temi delicati, come quello qui affrontato (che vi lascio però scoprire ), senza mai cadere nel banale, sono qualcosa di innegabile.
Per descrivere "Forse un giorno" prendo in prestito le parole della stessa protagonista:
Per descrivere "Forse un giorno" prendo in prestito le parole della stessa protagonista:
"Sono completamente consumata e non da ondate di piacere,
ma da ondate di pura, incontaminata emozione."
"Forse un giorno" è un romanzo estremamente dolce, un tripudio di sensi, ricco di emozioni e sentimenti, parole, musica e silenzi, che fanno non solo da contorno ad una bellissima ed intensa storia d'amore, ma che la costruiscono rendendola qualcosa di unico e speciale. La musica, in particolare, la fa da padrona. La musica è ciò che unisce Sydney e Ridge, due "anime non solo compatibili (ma) perfettamente accordate", E il più delle volte sostituisce le parole che i protagonisti hanno dentro di sé e che diversamente non saprebbero esprimere. E il colpo di genio della Hoover è stato quello di coinvolgere nel libro il cantautore Griffin Peterson, che ha scritto e realizzato le canzoni che accompagnano tutta la storia. Le potete trovare QUI e ascoltarle mentre leggete. Io purtroppo le ho scoperte a posteriori ma me ne sono già follemente innamorata. "Forse un giorno" non è solo un libro, ma una vera e propria esperienza.
IL MIO CONSIGLIO
- Perdersi (Still Alice) di Lisa Genova
Trama: C'è una cosa su cui Alice Howland ha sempre contato: la propria mente. E infatti oggi, a quasi cinquant'anni, è una scienziata di successo, invitata a convegni in tutto il mondo, che ha studiato per anni il cervello umano in tutto il suo mistero. Per questo, quando a una importantissima conferenza, mentre parla davanti a un pubblico internazionale di studiosi come lei, Alice perde una parola - una parola semplice, di cui conosce benissimo il significato - e non riesce più a ritrovarla nel magazzino apparentemente infinito della sua memoria, sa che qualcosa non va. E che nella sua testa sta succedendo qualcosa che nemmeno lei può capire. O fermare. La diagnosi, inimmaginabile fino a un momento prima, è di Alzheimer precoce. Da allora, Alice, perderà molte altre parole. Perderà pian piano i nomi - per primi, quelli delle persone che ama, suo marito, i tre figli ormai adulti. Perderà i ricordi, ciò che ha studiato, ciò che ha fatto di lei la persona che è. In questo viaggio terribile la accompagnerà la sua famiglia: il cui compito straziante sarà di starle vicino, di gioire con lei dei rari momenti, luminosi e fugaci, in cui Alice torna a essere Alice. E, soprattutto, di imparare ad amarla in un altro modo.
"Perdersi" è un libro difficile, che tratta un argomento difficile.
Protagonista è l'Alzheimer, una malattia spaventosa, impietosa, di cui la Genova non tralascia nessun aspetto, da quello più intimo e personale, vissuto da Alice, nella terribile consapevolezza del suo perdersi, a quello più scientifico delle terapie, delle sperimentazioni e dei test cognitivi.
Ho amato questo romanzo, il modo in cui affronta l'evoluzione della patologia, il modo in cui approfondisce e delinea lo spessore psicologico dei personaggi. Leggendo, ci si scontra con una grande varietà di sensazioni e sentimenti, dalla rabbia all'angoscia, dall'amore all'odio, dalla tenerezza alla pena, passando attraverso un'infinità di sfumature. Lo stile è essenziale, ma non mancano passaggi descrittivi perfettamente incastonati con il resto della narrazione. I dialoghi non sono mai superflui o scontati, e pongono l'attenzione sull'importanza delle parole, che, spesso, diamo per scontate.
La bellezza del libro, a mio avviso, sta anche nel finale, che arriva al momento giusto e nel modo giusto, lasciando il lettore a riflettere sulla potenza dell'amore, in ogni sua forma.
Protagonista è l'Alzheimer, una malattia spaventosa, impietosa, di cui la Genova non tralascia nessun aspetto, da quello più intimo e personale, vissuto da Alice, nella terribile consapevolezza del suo perdersi, a quello più scientifico delle terapie, delle sperimentazioni e dei test cognitivi.
Ho amato questo romanzo, il modo in cui affronta l'evoluzione della patologia, il modo in cui approfondisce e delinea lo spessore psicologico dei personaggi. Leggendo, ci si scontra con una grande varietà di sensazioni e sentimenti, dalla rabbia all'angoscia, dall'amore all'odio, dalla tenerezza alla pena, passando attraverso un'infinità di sfumature. Lo stile è essenziale, ma non mancano passaggi descrittivi perfettamente incastonati con il resto della narrazione. I dialoghi non sono mai superflui o scontati, e pongono l'attenzione sull'importanza delle parole, che, spesso, diamo per scontate.
La bellezza del libro, a mio avviso, sta anche nel finale, che arriva al momento giusto e nel modo giusto, lasciando il lettore a riflettere sulla potenza dell'amore, in ogni sua forma.
Sono particolarmente contenta di questa puntata, avrei potuto consigliare io stessa questi romanzi, che ho amato profondamente.
E voi? Che consigli ci date?
Al mese prossimo e buona lettura!
M.P.M
Perdersi dev'essere molto interessante ma non so davvero se riuscirei mai a leggerlo, sono particolarmente sensibile a questo argomento perché quella dell'Alzheimer è una realtà che riguarda alcuni soggetti a me vicini. Rimane davvero una malattia misteriosa per quel che mi riguarda, infima e crudele per chi resta in contatto con la gente che ne soffre.
RispondiEliminaProntissima a leggere "Perdersi" aspetto solo di avere il coraggio di iniziare questa lettura. Per quel che riguarda la Hoover DEVO leggerlo, se no poi non riesco a starvi dietro quando ne parlate ^^
RispondiEliminacome sempre amo i tuoi consigli letterari e credo che acuisterò perdersi. del resto anche io in questo momento della vita mi sento persa e sto cercando di ritrovarmi!
RispondiEliminaHo amato Speak, come ben sai, è uno dei libri che mi ha lasciato proprio qualcosa.
RispondiEliminaMa Perdersi è il libro da cui è tratto Still Alice? Dalla trama direi proprio di si!
Ho apprezzato molto il film, mi segno il libro, mi piacerebbe leggerlo!