lunedì 4 maggio 2015

Ritratto di Signora #44: Sarah e Angelina Grimké

Buongiorno e buon primo lunedì del mese, come sempre in compagnia della nostra rubrica.
Il ritratto di oggi è stato tracciato da Daniela del blog Un Libro Per Amico e spero tanto che vi piaccia almeno quanto è piaciuto a me.
Lascio a lei la parola e buona lettura!

Non è mai facile scegliere di chi parlare in un ritratto. Questa volta però sono stata esageratamente fortunata.
Avevo in mente un argomento e una donna in particolare ma, mi spiace per lei, per il momento dovrà aspettare la prossima occasione.
Eh già perchè il mese scorso, buttandomi su una lettura, ho fatto la conoscenza di due donne straordinarie che hanno rivoluzionato il loro modo di essere ed anche il mondo che le circondava.
Parlo di Sarah (1792-1873) e Angelina (1805-1895) Grimké, due donne che hanno saputo cambiare la storia.




Concedetemi... non erano degli splendori, ma fortunatamente il ritratto non si basa su questa loro caratteristica - anche se pare che Angelina, a sinistra, fosse particolarmente corteggiata ai suoi tempi - bensì sul loro lato attivista nei confronti degli schiavi e delle donne.
Ho conosciuto queste due donne meravigliose grazie al libro L'invenzione delle ali di Sue Monk Kidd edito da Mondadori di cui trovate la recensione qui - se non lo avete ancora letto vi consiglio di correre a farlo - e non ho potuto non pensare subito a loro per questo ritratto.
Immaginatevi questo scenario: Charleston, South Carolina, anni che vanno dal 1792 (anno della nascita di Sarah) al 1895 (anno della morte di Angelina), famiglia benestante proprietaria di piantagioni e dedita allo schiavismo, un padre - il Giudice John Grimkè - con un lavoro importante ed una vita fatta di apparenza.
Sarah e Angelina, due donne bianche, capaci di rigettare le loro ricchezze e la loro posizione sociale per lottare contro la schiavitù.
Da sempre Sarah si rivelò molto attenta nei confronti della questione; sin da bambina sognava di diventare avvocato nonostante il suo essere nata donna non le desse la minima opportunità al riguardo. Pur essendo di un'intelligenza eccezionale le venne preclusa, in quanto donna, l'istruzione universitaria che invece fu concessa ai suoi fratelli maschi. Sin da bambina fece azioni considerate inacettabili dalla società del momento, come ad esempio cercare di insegnare a leggere agli schiavi e diventare amica di Hetty, la schiava a lei destinata.
Questo suo modo di essere e di pensare condizionò molto anche la sorella Angelina che si rivelò ancora più ribelle della sorella.
Nel 1818 Sarah fu allontanata da Charleston con lo scopo di assistere il padre malato in un viaggio, alla ricerca della guarigione e fu proprio a Philadelphia che venne a contatto con il movimento cristiano dei Quaccheri.
"In passato i quaccheri si distinguevano per alcune pratiche religiose che li differenziavano profondamente dalle altre sette cristiane, come il rifiuto di gerarchie ecclesiastiche e sacramenti, e civili come l'utilizzo del "tu" come un pronome ordinario, il rifiuto di partecipare a guerre o formulare giuramenti, vestire abiti identici, abolire la schiavitù e proibire il consumo di alcolici." Fonte Wikipedia
La donna ormai ventiseienne rimase immediatamente affascinata dalle idee liberali che i Quaccheri avevano verso la schiavitù.
Il padre non riuscì purtroppo a sopravvivere al viaggio e nel 1818 Sarah fece ritorno a Charleston senza però riuscire mai più a reinserirsi in una società così chiusa. Nel 1821 Sarah si trasferì definitivamente a Philadelphia e divenne una Quacchera. Anche Angelina la seguì qualche anno dopo, esattamente nel 1829.
Tagliarono i ponti con la loro famiglia, la loro religione, la loro patria e le loro tradizioni. 
Immaginatevi quanto potesse essere rivoluzionaria già solo questa cosa in un periodo in cui una donna senza marito non era solita compiere un viaggio da sola.
Sarah e Angelina sapevano bene come funzionasse il mondo degli schiavi. Ognuna di loro ne aveva ricevuta in regalo una, per il proprio undicesimo compleanno.


A Charleston uno schiavo non aveva diritti, ed era trattato alla stessa stregua di un mobilio o di un possedimento terriero. Ogni schiavo era catalogato e prezzato coma un qualsiasi altro bene posseduto da una famiglia. Le punizioni per chi trasgrediva agli ordini dei padroni erano esageratamente crudeli e tutto era regolamentato ed accettato anche dalla legge.
A Philadelphia le due sorelle divennero attiviste abolizioniste arrivando addirittura a passeggiare a bracciatto con uomini di colore. 
Combattendo lo schiavismo si resero però conto che anche loro, in quanto donne, erano vittime di terribili ingiustizie e divennero quindi le portavoci del femminismo. Sarah fu la prima donna negli Stati Uniti a scrivere un manifesto femminista esaustivo, mentre Angelina fu la prima donna a parlare davanti a un organo legislativo.
Non tutti gli abolizionisti videro di buon grado questa nuova lotta e fu proprio a loro che Sarah disse:

"Non possiamo portare avanti l'Abolizionismo se non affrontiamo il grande ostacolo che abbiamo di fronte. Se rinunciamo al diritto di parlare in pubblico, l'anno dopo perderemo il diritto di presentare petizioni, e l'anno dopo il diritto di scrivere e così via. Allora cosa può fare la donna per lo schiavo, quando essa stessa si trova sotto la suola dell'uomo e vergognosamente condannata a tacere?"

Nel 1836, dopo aver cominciato a tenere comizi abolizionisti - arrivando fino a New York - cominciarono anche a scrivere e diedero alla luce lo scritto Appello alle donne del Sud chiedendo appunto a queste ultime di disobbedire ai mariti e di librare gli schiavi.
Nel 1838 Angelina divenne la prima donna che parlò davanti ad una commissione legislativa e nello stesso anno Sarah scrisse Lettere sulla parità dei sessi e la condizione della donna che divenne la base per le altre teoriche femministe nei decenni che seguirono.
Nel 1838 Angelina sposò il Reverendo Theodore Weld, abolizionista, e insieme a lui nel 1839 le due sorelle pubblicarono in forma anonima un volume, American Slavery As It It: Testimony of a Thousnad Witnesses, in cui raccolsero storie dai giornali con i dettagli degli orrori della schiavitù. Questo scritto fu di ispirazione per Harriet Beecher Stowe nella scrittura del suo famosissimo libro: La capanna dello zio Tom.
Sul finire degli anni Trenta dell'Ottocento erano probabilmente le donne più famose e famigerate d'America. 
Nel 1870, qualche anno prima che Sarah morisse a Hyde Park, nel Massachusetts, lei e Angelina guidarono ai seggi un corteo di quarantadue donne durante un'elezione cittadina. Marciarono sotto una bufera di neve per poi inserire le loro schede elettorali illegali in un'urna simbolica come atto di provocazione, l'ultimo che riuscirono a compiere. Entrambe morirono molto anziane, Sarah a ottant'anni mentre Angelina a novanta.
Nella lotta contro la schiavitù, le sorelle Grimké scoprirono i pregiudizi che le donne dovevano affrontare; mostrarono più coraggio di ogni qualsiasi persona bianca del Sud di quel periodo, sacrificando la loro vita per la libertà degli Africani-Americani. Un secolo dopo, la stroria delle sorelle Grimkè fu ampiamente dimenticata. Le bibliografie, per esempio, segnalano le pubblicazioni di Weld senza menzionare che Sarah Grimké fosse co-autrice. La stessa autrice del libro "L'invenzione delle ali", che è nata e vissuta a Charleston, nella nota finale al libro sottolinea quanto queste due donne straordinarie siano tuttora sconosciute ai più anche nella loro stessa città. Questo dimostra come forse il pregiudizio non sia del tutto eliminato nonostante siano passati secoli.
Felice di aver conosciuto la storia di queste due coraggiose sorelle spero di aver lasciato in voi la stessa ammirazione che ho avuto io imbattendomi per caso nella loro storia. 

Bibliografia:

https://www.nwhm.org/online-exhibits/youngandbrave/asgrimke.html
http://www.pbs.org/godinamerica/people/angelina-grimke.html
http://www.iep.utm.edu/grimke
http://biography.yourdictionary.com/sarah-moore-and-angelina-emily-grimke
http://www.historyswomen.com/socialreformer/grimke2.html

Ringrazio tantissimo Daniela per aver condiviso con noi la storia di due donne eccezionali, ed è triste come i loro nomi siano sconosciuti ai più. Nel nostro piccolo, speriamo di poter far conoscere la loro storia e farvi riflettere sulla loro forza e determinazione.

Vi ricordo che potete trovare la rubrica anche sui blog:


Al prossimo mese,

Miki, Monica, Fede, Daniela e Francesca.

3 commenti:

  1. Splendido.
    Io vado matta per i romanzi tratti da storie vere ma questo è veramente degno di nota, c'è molto molto di più dietro e noi donne non dovremmo mai dimenticare chi siamo, neanche per un attimo.

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  2. Io non vado matta per questo tipo di romanzi ma ammetto che donne come queste hanno davvero cambiato la staoria andando controcorrente nel vero senso della parola!!! Eli

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  3. adoro questa vostra rubrica Miki, non conoscevo questi personaggi ma amo molto i romanzi che parlano di storie vere e di donne forti. Non a caso le scrittrici cilene sono le mie preferite, Allende in testa da sempre. Grazie di essere passata da me, ê sempre piacevole trovarti nel mio blog anche se abbiamo passioni differenti... segno che il pink non ê l'unica cosa che ci lega e io vi aspetto sempre tu e toni da me :-)

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